La prima città di questa seconda parte del viaggio è Heidelberg. Nonostante abbia subito una pesante devastazione nel 1622 durante la Guerra dei trent'anni (1618-48) e sia stata completamente distrutta dalle truppe francesi di Luigi XIV nel 1689 e nel 1693, Heidelberg ha ancora uno splendido castello e una zona medioevale che attirano un gran numero di visitatori.

Grazie alla presenza di una consistente popolazione studentesca (che frequenta l'università più antica della Germania) Heidelberg è una città molto vivace e inoltre è il luogo ideale per condurre un serio studio sulle birrerie: ci sono decine di bar e pub molto piacevoli che servono buona birra, sono frequentati da gente amichevole e trasudano tradizione.

 

Ci dirigiamo a piedi verso la funicolare che porta al castello, principale attrazione turistica di Heidelberg. Il grande castello in rovina è uno dei più begli esempi di fortezza gotico-rinascimentale della Germania ed è la principale meta turistica della città. Fu iniziato nel XII secolo e la più antica delle strutture ancora esi­stenti risale al 1400. Alla fine della Guerra dei trent'anni venne ricostruito, ma fu nuovamente distrutto nel 1693 insieme alla maggior parte degli altri edifici della città (se ne salvarono solo una quindicina) .

Le condizioni fatiscenti del castello contribuiscono notevolmente al suo fascino romantico. Da qualunque punto dell'Altstadt si vedono i cumuli di arenaria rossa spiccare sul fianco della collina. Il cortile rinascimentale è davvero sorprendente. All'esterno, subito a est dell'ingresso, c'è la Pulver Turm (Torre della polveriera), distrutta dai Francesi nel 1693. Il muro e il camino semidistrutti situati dietro meritano un'occhiata.

Attraversando le porte e le fortificazioni esterne si trova a sinistra la piccola porta con l'anello di ferro. L'anello è crepato; secondo la leggenda Luigi V disse che chiunque fosse riuscito a rompere l'anello con un morso avrebbe posseduto il castello e una strega raccolse la sfida.

 

Heidelberg

La terrazza offre vaste vedute della città e del fiume Neckar. Sul pavimento della terrazza si vede la tacca a forma di scarpa sulla pietra: si dice che sia stata lasciata da un cavaliere che, all'imprevisto rientro del principe, saltò dalla finestra del terzo piano per non farsi sorprendere insieme alla principessa. Nell'interno troviamo il Grosses Fass (grosso tino), un enorme fusto di legno risalente al XVII secolo che si dice possa contenere 221.726 litri. Il Museo farmaceutico tedesco (Deutsches Apothe­kenmuseum) è dedicato alla chimica e all'alchimia del passato. Al piano terra sul lato sinistro c'e un monumento a Robert Bunsen, inventore del becco di Bunsen, noto a chiunque abbia frequentato qualche lezione di scienze, e coinventore del metodo per l'analisi spettroscopica degli elementi. Heidelberg ha dedicato a Bunsen anche una targa posta all'università e una statua in Haup­tstrasse vicino a Bismarck Platz.

Finita la visita torniamo, con un autobus, al centro della città. Dopo aver visto l'Università, la Biblioteca dell'Università, e la chiesa di Heiliggeistkirche, cattedrale gotica con il tetto barocco, percorriamo la riva lungo il fiume Neckar fino al ponte Alte Brucke per vedere la famosa statua della scimmia. Toccando le dita della scimmia l’incauto turista è destinato, prima o poi, a tornare ad Heidelberg.

Prossima tappa, la piccola città di Michelstadt con le solite pittoresche case a graticcio. Nella piazza principale vediamo la particolarissima costruzione del Rathaus (Municipio), così originale che i negozi lungo le strade vendono souvenir a sua rappresentazione. La costruzione scura, quasi nera nella parte bassa a portici, è sormontata da tre tetti a cupola di colore rossiccio.

Dietro il Rathaus, la chiesa evangelista della città che, da un primo edificio ligneo dell'anno 815, venne rifatta molte volte fino all'attuale aspetto tardo­gotico.

Sul nostro cammino ci fermiamo ancora in altre piccole città (Miltenberg, Wertheim) per ammirare qualche edificio degno di nota che la guida consiglia. In tutti questi villaggi, come in quelli già visti, ci colpisce l'atmosfera da paese delle favole. Tutte le finestre e i balconi sono pieni di fiori; dietro ai vetri pendono candide tendine ricamate; sulle vie, alle porte dei negozi, sono affisse bellissime insegne di ottone e ferro battuto verniciato.

Michelstadt

Michelstadt

Michelstadt

Il Rathaus di Michestadt

Michelstadt

Miltenberg - Casa a graticcio

Miltenberg

Miltenberg

Miltenberg

Wertheim

Wertheim

La piazza di Wertheim

 

Nel tardo pomeriggio arriviamo a Rothenburg. Dopo un’ottima cena in una birreria, girando a piedi saliamo, senza saperlo, sul camminamento delle antiche mura della città; continuando a camminare nella semioscurità all'altezza dei tetti delle case, percorriamo quasi senza accorgercene i 2.5 km sulle mura!

I progettisti dei parchi ispirati al mondo disneyano probabilmente la riterrebbero troppo kitsch, ma Rothenburg è forse la principale attrazione turistica della Strada romantica.

Insignita dello status di "libera città imperiale" nel 1274, Rothenburg è piena di vicoli acciottolati e pittoresche case antiche ed è racchiusa da una cinta muraria munita di torri, tutti luoghi che meritano di essere esplorati. Le mura cittadine (rimaste intatte) formano un anello di 3.5 km, 2.5 dei quali si possono percorrere a piedi. Sul lato occidentale della città offrono splendide vedute della valle del Tauber; da questo punto di osservazione si può vedere il Doppelbrücke, un ponte a due piani nella valle sottostante che è il luogo migliore per osservare gli spettacoli pirotecnici dei Reichstadt Festtage. Da qui si vede anche l'inizio di un sentiero che scende nella valle e sale alla bella Peter und Paul Kirche di Detwang, contenente un altro stupefacente altare di Riemenschneider. Sempre sul lato occidentale della città sorge la Burg Turm, che ora ospita un teatro delle marionette.

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La nostra visita a questa città ci lascerà pieni di entusiasmo. Infatti, dopo la bella passeggiata notturna sulle mura che ci ha fatto ammirare la magia della città di notte, tutta la mattina successiva è dedicata alla visita delle belle vie che ancora conservano i loro tesori storici, ed inoltre agli incredibili negozi.

Ci sono dei negozi che vendono solo orsacchiotti: orsi di peluche, di stoffa, di ceramica, di legno, orsi dalle fogge più diverse ed incredibili. Impossibile resistere alla tentazione di acquistare qualche orsetto a portachiavi, a calamita e qualche peluche. Sulla porta di una di queste botteghe, un orso di peluche alto più di due metri accoglie i visitatori; naturalmente facciamo una foto ricordo con questo personaggio.

Altri negozi veramente memorabili sono quelli che vendono tutto per il Natale. Allestiti all'interno come dei villaggi natalizi espongono tutto l'anno le più meravigliose ed originali decorazioni natalizie: sfere di vetro dipinte a mano, oggetti da appendere all'albero fatti come quelli di tanti anni fa, altri tutti di legno, candeline, decorazioni per le pareti, per la tavola, per le porte, ogni genere di oggettini per confezionare i pacchi, per fare il presepe, per preparare alberi di Natale di tutti i colori. Tutti gli articoli sono di alta qualità e veramente speciali; anche i prezzi sono senz'altro più alti di quelli a cui siamo abituati. Ci sono vetrine interne piene di carillon dei generi più diversi: villaggi in miniatura con personaggi che si muovono, interni di case decorate per le feste, piramidi di angeli che suonano. E poi ci sono gli schiaccianoci di legno: cavalieri, spazzacamini, guerrieri, tirolesi, Babbo Natale, suonatori, tutti con la leva sul dorso che fa aprire la bocca.

Il municipio (Rathaus) nel Markt fu iniziato in stile gotico nel XIV secolo, ma venne completato durante il Rinascimento. La piattaforma panoramica del Rathausturm (220 gradini) offre una splendida veduta della città e della valle del Tauber.

Secondo la leggenda locale la città si salvò durante la Guerra dei trent'anni grazie al suo sindaco che, sfidato dal generale imperiale Tilly, bevve più di tre litri di vino d'un fiato. Praticamente tutti riconoscono che la storia del vino è solo un mito e che Tilly fu tenuto a bada con il denaro, ma ciononostante la scena del Meister Trunk è riprodotta dalle figure dell' orologio sull' edificio dell'ufficio turistico (ogni ora dalle 11 alle 15 e dalle 16 alle 22, per tutto l'anno) e nelle cerimonie in costume che si svolgono nella Kaisersaal del Rathaus durante le celebrazioni della settimana di Pentecoste.

 

Il boccale della bevuta leggendaria

        Norimberga, capoluogo della Franconia, merita senz'altro di essere vista.

Quasi tutti i luoghi di interesse turistico sono all'interno dell'Altstadt (città vecchia), che è di norma approssimativamente rettangolare ed è racchiusa dalle mura ricostruite e da un fossato asciutto. Le basse acque del fiume Pegnitz scorrono da ovest a est attraversando il centro della città.

In Lorenzer Platz sorge la St Lorenzkirche, famosa per il suo tabernacolo quattrocentesco che come una vite si inerpica su un pilastro fino al soffitto a volta. La chiesa è interessante anche per le numerose opere d'arte. II brulicante Hauptmarkt è il luogo dove si svolgono i mercati quotidiani e dove viene allestito il Christkindlmarkt.

All'estremità orientale della piazza sorge l'elaborata chiesa gotica detta Ptarrkirche Unsere Liebe Frau (1350-8) o, più semplicemente, Frauenkirche; le figure dell'orologio raffigurano sette principi elettori e tutti i giorni a mezzogiorno compiono tre giri intorno a Carlo IV accompagnate dalla musica di un Glockenspiel.

Nell'angolo nord-occidentale della piazza abbiamo trovato la Goldener Brunnen (Fontana dorata, detta anche Schone Brunner ossia Fontana bella), un'opera sorprendente composta da più di 40 figure che si ergono a guisa di guglie dalla base. Risale al 1396.

Frammenti di Norimberga

 

La mattina seguente il tour prevede per prima cosa la visita di Roth e del castello di Ratibor. Roth è un'antica cittadina adagiata in mezzo al verde, alla confluenza della Roth e dell'Aurach con la Rednitz. Giorgio il Pio vi fece costruire, tra il 1535 e il 1537, Schloss Ratibor, grande edificio rinascimentale con torri. Nel Prunksaal, la sala dei banchetti sontuosamente arredata, e in buona parte del resto del castello è ordinato oggi l'Heimatmuseum. Sei frontoni adornano il corpo principale della costruzione, che racchiude un romantico cortile. Il Riffelmacherhaus, la cui facciata scolpita prospetta sulla piazza del mercato, è uno degli edifici a graticcio più belli della città. Sul Marktplatz sono anche la chiesa parrocchiale, rifatta in forme barocche, e una fontana rococò.

 
Il Castello di Ratibor a Roth (ultima foto: il tubo di scolo di una grondaia)

L'accesso alla cittadina di Weissenburg avviene ancora attraverso le due possenti porte urbane, l'Ellinger Tor e lo Spiultor, che si sono mantenute intatte insieme alla cinta muraria scandita da 31 torri (sec. XIV). Lo sfruttamento delle fonti termali locali iniziò già in epoca romana: scavi del 1977 hanno riportato alla luce la struttura delle prime terme. La parrocchiale protestante di St. Andreas, alle spalle dell'Ellinger Tor, venne eretta a più riprese e completata nel 1520. All'interno sono il notevole altare maggiore, il Sebaldusaltar e il Mariaaltar. II Rathaus, costruito sul Markt, la piazza del mercato tra il 1470 e il 1476, è contraddistinto da un frontone riccamente ornato.

Weissenburg

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