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		agosto 2009, notte di S. Lorenzo. 
		Decidiamo di andare in aperta campagna a cercare un luogo assolutamente 
		buio per fotografare le stelle cadenti, lo 
		sciame delle Perseidi che si irradia dalla costellazione del Perseo, 
		visibile a NORD-EST sotto l'inconfodibile W di Cassiopea. 
		Troviamo un posto adatto allo scopo a pochi chilometri da casa, lontano 
		dalla strada e da qualsiasi abitazione.  La 
		notte è perfettamente serena, la luna non è ancora sorta. Sistemo 
		la macchina fotografica sul cavalletto e comincio a fotografare la volta 
		stellata in direzione nord-est. Ad un 
		certo punto, nel buio e nel silenzio più assoluto, sentiamo un miagolio 
		flebile. Cominciamo a cercare intorno con la luce del cellulare e 
		riusciamo ad intravedere un piccolo gatto bianco che piange ma che, 
		spaventato, non si lascia avvicinare. Mi ci vuole parecchio tempo e ogni 
		artificio conosciuto per riuscire alla fine a toccarlo, accarezzarlo ed 
		infine a prenderlo in braccio. E' un gattino molto piccolo, direi 
		scheletrico e spaventato a morte. Lo 
		carichiamo in macchina e lo portiamo a casa. Nel tragitto appare 
		tranquillo, quasi rassicurato. Il 
		giorno dopo torniamo sul luogo del ritrovamento alla luce del sole e 
		constatiamo che non vi sono case, né stalle, né alcunché nel raggio di 
		molte centinaia di metri. Il gattino, un maschio di razza siamese, è 
		stato certamente abbandonato da qualcuno che doveva partire per le 
		vacanze. Ora è 
		con noi e sta entrando nel nostro piccolo "branco" di gatti. Il suo nome 
		è , ovviamente, PERSEO. |